Polacco/Affissi dei verbi

Da Parracomumangi.

La sezione wiki di questo sito è nata da una voglia di scrivere le cose da un mio punto di vista, che vogliono essere in contrasto con le lamentele che spesso si ascoltano e leggono. Qui come in altre pagine affronto un argomento ostico cercando di guardare il bicchiere mezzo pieno e farlo vedere facile. Per i verbi polacchi che tratterò qui, credo sia davvero una cosa inaudita ed inedita, almeno nel web (in genere si fa a gara per dimostrare quanto siano difficili).

Questo è il polacco visto da un esperantista. Se qualcuno è arrivato qui cercando informazioni su una qualsiasi altra lingua slava, lo invito a leggere comunque la pagina: sono concetti che per quanto ne so accomunano tutte le lingue slave.

I verbi e la memorizzazione

Molto spesso ci si lamenta della difficoltà a memorizzare le parole polacche, soprattutto i verbi. Per questi ultimi possiamo notare due difficoltà per la memorizzazione. Uno è dovuto alla distanza tra la nostra lingua e quella polacca, per cui dipende molto dalla lingua di provenienza, e cioè la semantica delle parole: una nostra parola sul dizionario corrisponde a diverse parole polacche, e viceversa. Quale scegliere? Un'altra difficoltà è dovuta al fatto di avere, per ogni verbo polacco di base, un certo numero di verbi derivati aggiungendo un prefisso, quasi sempre una preposizione ed altri con dei suffissi.

Prima di lamentarsi però (o più umanamente: dopo essersi sfogati), è bene guardare a quelle caratteristiche della lingua che ci possono aiutare nella memorizzazione. Nessuno dice che il tutto sia facile, però cercare di imparare le parole così come vengono è da masochisti. Per la precisione distinguerei due fasi nell'apprendimento: nella prima fase chi impara deve apprendere i verbi nel modo tradizionale, cioè ad uno ad uno in base alle necessità espressive. Quando il repertorio lessicale sarà sufficientemente vasto si potranno apprendere in modo più razionale, innanzitutto notando che molti verbi simili o correlati (inclusi alcuni contrari) hanno un punto di partenza comune, ovvero una radice originaria dalla quale, mediante dei prefissi, si viene a formare una famiglia di parole derivate.

I suffissi

I suffissi sono spesso simili, ma non modificano quasi mai il significato del verbo, limitandosi all'aspetto trasformando un verbo perfettivo in imperfettivo. Siccome il prefisso che compare per un verbo base quasi certamente sarà nei suoi derivati, si suggerisce di imparare i verbi per famiglie, in modo da sfruttare al massimo lo sforzo investito per un verbo estendendolo a tutta una famiglia di parole. A tale scopo si può usare il vocabolario polacco per radici.

Spesso i suffissi che rendono imperfettivi i verbi sono caratterizzati dalla lettera w preceduta o seguita da vocale:

  • -aw-, -wa-, -yw-, -wy-

Esempio: dawać

In questa pagina si tratta il significato e non l'aspetto verbale, quindi non ci soffermeremo ulteriormente sui suffissi.

I prefissi

La prima cosa da notare è che i prefissi sono preposizioni; l'aggiunta del prefisso può cambiare il significato oppure l'aspetto, rendendo il verbo perfettivo. Questa non è una novità del polacco. chi ama l'etimologia conosce bene il meccanismo, presente anche in italiano, forse più mascherato (era più evidente in latino):

  • porre, deporre, imporre, sottoporre, supporre...

È fisiologico il fatto che una lingua che necessita di un nuovo significato cerchi in sé stessa e riusi il materiale lessicale esistente; l'alternativa, in situazioni particolari, è importare parole da altre lingue che hanno creato il significato necessitato.

Torniando al polacco, il punto è che ogni prefisso ha un suo significato che definisce più o meno chiaramente il senso della parola derivata. Talvolta in modo abbastanza logico, altre volte in modo astratto, però aiutando almeno la memorizzazione. Purtroppo non si può fare affidamento pieno al meccanismo, siccome una parola può aver cambiato il significato col passare dei secoli, oppure il significato è troppo astratto per essere rappresentato logicamente da una parola derivata.

Ecco i prefissi più comuni con il loro (generico) significato. I corrispondenti italiani (latini) sono puramente indicativi e spesso sono stati evitati perché possono confondere:

do-
punto di arrivo, meta. Corrisponde all'italiano a- (arrivare, aggiungere)
na-
sopra
o(b)-
attorno (anche raggiro, imbroglio)
od-
punto di partenza, di allontanamento; restituzione
prze-
attraversamento
przed-
innanzi, prima
przy-
avvicinamento
po-
dopo. Spesso è usata come prefisso per formare la forma perfettiva di un verbo
pod-
sotto (sostegno, sollevamento)
roz-
in varie direzioni, dispersione
u-
in molti verbi, forma una sorta di causativo (causare un'azione, far fare). Esempio ulepszać, ulepszyć migliorare (rendere migliore, causare miglioramento)
w(e)-
in, entrata
wy-
fuoriuscita, esternazione. Corrispondente italiano es-
z(e)-
provenienza (da). Davanti a lettere non sonore, come la k, il suo suono viene assorbito e diventa s-
za-
eccesso, oltre